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𝗗𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗕𝗢𝗟𝗟𝗘𝗧𝗧𝗘 𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜𝗦𝗜 𝗢𝗥𝗔𝗥𝗜𝗘

Paolo Savoia

Aggiornamento: 1 set 2023

𝗗𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗕𝗢𝗟𝗟𝗘𝗧𝗧𝗘 𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗔𝗡𝗔𝗟𝗜𝗦𝗜 𝗢𝗥𝗔𝗥𝗜𝗘 (𝗺𝗲𝗱𝗶𝗲 𝗺𝗲𝗻𝘀𝗶𝗹𝗶) 𝗔𝗟𝗟𝗘 𝗦𝗧𝗜𝗠𝗘 𝗗𝗜 𝗥𝗜𝗦𝗣𝗔𝗥𝗠𝗜𝗢 𝗗𝗔 𝗙𝗢𝗧𝗢𝗩𝗢𝗟𝗧𝗔𝗜𝗖𝗢 𝗘 𝗕𝗔𝗧𝗧𝗘𝗥𝗜𝗘


Molti clienti mi chiedono di effettuare uno studio di fattibilità circa l'installazione del fotovoltaico (perché al bar sembra che risolva i mali del mondo) ed abbinare il tutto a pompe di calore.


Ora, sulla pompa di calore, grossi problemi per gli studi di fattibilità tecnica ed economica non dovrei averne. Ne ho già fatti a bizzeffe, ho fatto anche un bel corso passo passo, dal rilievo al computo al monitoraggio.


Ma per la parte di FV e di accumulo elettrico? Non sempre ho trovato colleghi elettrotecnici con sensibilità "energetiche" e che valutano attentamente, con il dovuto grado di approfondimento, se l'investimento sarà tale o diventerà una spesa.

Capiamoci, io sono un fan del FV. A casa mia l'ho installato nel 2007 quando costava 7000€/kWp e ne ho installato ancora nel 2021 con il superbonus.

Per il secondo impianto, "regalato" non ci sono da fare analisi.

Si fa e si sfrutta ed avendo 100kWh di batterie elettriche nelle auto di cui una spesso in garage si sfrutta eccome! La pompa di calore e gli altri elettrodomestici lo sfrutta molto meno, vista la producibilità minore nei mesi più freddi e visto il "soleggiamento" padano mancante.


Nel 2007 invece i ricordo di aver lasciato il conto corrente asciutto per installare 3kWp sul tetto di casa.

Per il primo mi ricordo che ho utilizzato fogli di calcolo classici, quelli su base mensile. Inserivi qualche parametro e via!

Potevo contare sul II Conto energia, il contributo era fisso per 20 anni e la producibilità annua è abbastanza semplice da calcolare.

La stima dell'autoconsumo era tanto al chilo... non c'era feedback, non c'erano monitoraggi, mancava il polso della situazione.

Non si valutavano scenari diversi, come installazione di pompe di calore, batterie elettriche, auto elettriche. Si andava a 30% e stop. Il conto alla fine andava bene, ma quel che mancava in questo caso appunto era la possibilità di variare lo scenario e pensare a cosa succederebbe se...

Ma tanto, viste le ridotte potenze che si installavano, andava bene così.


Ora non possiamo operare come 16 anni fa. E cosa facciamo? Utilizziamo anche qui programmi orari (non dinamici) dove andiamo a calcolare ora per ora la produzione ed inseriamo profili di carico elettrico della famiglia tipo? 8760 variabili? Non credo che simulazioni orarie precise e perfette aiutino. Le variabili sono troppe. Adoro il calcolo orario... ma solo quando è dinamico e quando la costanti di tempo sono dello stesso ordine.


C'è una via di mezzo sensata e flessibile?


Come mi sono organizzato ora?


Cercando di attuare una soluzione che mi dia un riscontro abbastanza coerente, testandolo anche con alcuni edifici monitorati dal punto di vista elettrico (consumi, produzioni FV, % autoconsumo etc) ho visto che una analisi oraria media mensile, dove ogni dei giorni del mese ho una potenza costante assorbita, prodotta, autoconsumata o immessa può essere sufficiente.


Questo metodo permette, partendo dai consumi sulle fasce F1, F2, F3 riportate in bolletta, attraverso una ripartizione sensata, di avere con pochi input (e reali!) una base di partenza solida.

Anche la producibilità del FV viene trattata in questo modo. Quindi anche in questo caso, con un po' di applicazione, dai dati di produzione mensili si può ricavare la producibilità oraria media mensile degli impianti.


Bisogna poi ipotizzare una % di autoconsumo mensile. Questo è il punto più duro e lo vedo appunto dai vari edifici che ho monitorato, tra cui anche casa mia.

Autoconsumare tutto nei mesi invernali è semplice. Il problema è stimare l'autoconsumo nei mesi in cui c'è molta produzione e poco consumo. Tantissime variabili tra cui:

- batterie;

- auto elettriche da caricare di notte o di giorno;

- utenze significative diurne (piscina?)

- utenze notturne (illuminazione, stand by) etc non sono un problema, lo si calcola con le bollette e una giusta ripartizione;

- gestione elettrodomestici vari;

- utilizzo del condizionatore;

- ferie!

Qui ogni calcolo ha poco senso. Qui bisogna creare degli scenari e valutare assieme al cliente finale se sia o meno un buon affare pensare ad una batteria elettrica o altre strategie di accumulo.


Scenario 1: stato attuale che tipicamente comprende un impianto con generatore a combustione


Scenario 2: stato di progetto con impianto in pompa di calore. Qui, tramite un calcolo dinamico orario dell'edificio e l'applicazione anche non perfetta dei COP in funzione delle temperature esterne, ipotizzando in funzione del calcolo dinamico un funzionamento intermittente giornaliero o continuo, possiamo spostare i consumi per riscaldamento a livello orario medio mensile. Più semplice invece è il calcolo del consumo elettrico per l'acqua calda sanitaria. Per il raffrescamento speriamo invece di avere l'edificio già con gli split :) la stima dei consumi orari medio mensili sarebbe davvero difficile visto l'uso intermittente degli stessi.


Scenario 3: auto elettrica si o no? E se si presente per la ricarica di giorno? Oppure usata per il lavoro e quindi presente solo ad esempio dalle 17 e nei giorni di sabato e domenica?


Scenario 4: variamo la potenza dell'impianto FV e valutiamo, conseguente l'autoconsumo capendo se ha senso o meno l'installazione di una batteria.


Sono calcoli energetici, da cui però dobbiamo passare ai dati economici. Qui il problema si infittisce. Tra tariffe mono o bi-orarie, costi fissi, costi variabili, canone RAI. Dobbiamo stare attenti a mediare il costo non prendendo i costi fissi sempre presenti in bolletta e che sono quelli per cui, durante i mesi con meno consumo, il costo complessivo del kWh cresce.


Dai risparmi energetici (minor costo) e dai ricavi economici (valorizzazione dell'immissione) possiamo stimare un vantaggio economico annuo per il cliente finale.


Ma non è finita. Va poi valutato, un po' con la sfera magica, il tasso di rendimento, l'inflazione, la possibilità di incentivi e la detrazione... ecco per questi, dato che la mia conoscenza economica è limitata, utilizzo programmi di terze parti.


Ma il conto della serva, il tempo di ritorno semplice che è quello che capisce il cliente finale, è presto fatto anche con i calcoli che escono dall'applicativo che ho realizzato.


A volte sorrido quando vedo la semplicità con cui si affrontano certi problemi. Del resto, come dico sempre, a me piace stare sulla parte convessa della curva Dunning Kruger


𝘚𝘦 𝘩𝘢𝘪 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘢𝘵𝘰 𝘪𝘯𝘵𝘦𝘳𝘦𝘴𝘴𝘢𝘯𝘵𝘦 𝘪𝘭 𝘱𝘰𝘴𝘵, 𝘵𝘪 𝘪𝘯𝘷𝘪𝘵𝘰 𝘢 𝘳𝘪𝘮𝘢𝘯𝘦𝘳𝘦 𝘪𝘯 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘰, 𝘷𝘪𝘴𝘪𝘵𝘢𝘳𝘦 𝘪𝘭 𝘣𝘭𝘰𝘨 𝘴𝘶𝘭 𝘮𝘪𝘰 𝘴𝘪𝘵𝘰 𝘥𝘰𝘷𝘦 𝘵𝘳𝘰𝘷𝘪 𝘢𝘯𝘤𝘩𝘦 𝘵𝘶𝘵𝘵𝘪 𝘪 𝘮𝘪𝘦𝘪 𝘤𝘰𝘳𝘴𝘪 𝘦 𝘱𝘶𝘣𝘣𝘭𝘪𝘤𝘢𝘻𝘪𝘰𝘯𝘪!


𝘌 𝘴𝘦 𝘩𝘢𝘪 𝘣𝘪𝘴𝘰𝘨𝘯𝘰 𝘥𝘪 𝘤𝘰𝘯𝘴𝘶𝘭𝘦𝘯𝘻𝘢, 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘢𝘵𝘵𝘢𝘮𝘪.




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