- Paolo Savoia
๐๐ฎ๐น๐ฐ๐ผ๐น๐ผ ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฑ๐ผ ๐จ๐ก๐ ๐๐ก ๐ญ๐ฎ๐ด๐ฏ๐ญ: ๐ฎ๐๐๐ฒ๐ป๐๐ถ ๐ฎ๐ด๐น๐ถ ๐ฒ๐ฟ๐ฟ๐ผ๐ฟ๐ถ
SPOILER del POST: gli impianti non si devono progettare sulla potenza ma sull'energia.
Attenti agli orrori.
Gli edifici NON conoscono la fisica, ma la fisica li conosce, eccome!
Noi abbiamo le norme, per fortuna, che ci aiutano a progettare e verificare, giusto?
No, o meglio ni.
Ti accorgi, solo monitorando gli impianti ed avendo le giuste conoscenze e competenze che gli edifici (e gli occupanti) non seguono la fisica e nemmeno le norme.
Le norme dobbiamo applicarle, a volte tappandoci il naso (vedi UNI/TS 11300-3), per le verifiche di legge.
Ma ora parliamo di progettazione di impianti, dove nessuno ci obbliga a seguire le norme in maniera maniacale.
Fino all'epoca della caldaia non c'era problema. La caldaia spesso si sovradimensionava sia nel privato che nel condominio. Sempre mi trovo, nei rilievi, la potenza della caldaia circa il 50% in piรน di quella dei terminali. E a cosa serve?
Si รจ sempre fatto cosรฌ, รจ sempre funzionato. Il maggior costo di installazione era relativo e gli stop & go della caldaia non erano e non sono particolarmente rilevanti.
Se conosci minimamente la teoria che ci sta alla base della UNI EN 12831, lo capisci bene. Quando mai in un edifici hai la contemporaneitร di:
- dispersioni per componenti opachi/trasparenti (per la norma conta il DT interno-esterno);
- dispersioni per ventilazione (chi apre le finestre a -5ยฐC? solo chi ha la VMC deve tener conto di questo aspetto);
- dispersioni per ripresa (chi contemporaneamente al maggior DT interno-esterno ed all'apertura delle finestre fornisce istantaneamente, o in un ora, il boost ai TERMINALI per compensare la temperatura di qualche grado che mi ero perso con l'impianto spento?);
E poi quando mai avviene che le pareti a nord disperdano il 20% di piรน di quelle a sud? Forse quei coefficienti correttivi di dispersione dovevano essere <1 per valorizzare gli apporti solari, ma questi ci sono solo di giorno. Di notte, al limite, c'รจ il re-irraggiamento verso la volta celeste che tuttavia รจ legata al fattore di vista e non all'esposizione!
๐ข๐ฟ๐ฎ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐น๐ฒ ๐ฝ๐ผ๐บ๐ฝ๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ฎ๐น๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ฎ๐บ๐ฏ๐ถ๐ฎ ๐๐๐๐๐ผ. ๐ฆ๐ฒ ๐๐๐ผ๐ถ ๐ฎ๐๐ฒ๐ฟ๐ฒ ๐ฝ๐ฟ๐ผ๐ฏ๐น๐ฒ๐บ๐ถ, ๐ฑ๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฎ ๐น๐ฎ ๐ฝ๐ผ๐บ๐ฝ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ฎ๐น๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐น๐ฒ ๐ฝ๐ผ๐๐ฒ๐ป๐๐ฒ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐๐ถ ๐ฎ๐น๐น๐ฎ ๐จ๐ก๐ ๐๐ก ๐ญ๐ฎ๐ด๐ฏ๐ญ.
Le pompe di calore hanno un elevato costo specifico โฌ/kW. Inoltre, la loro potenza minima, che controlla la modulazione, sale all'aumentare della taglia e questo comporta problemi di funzionalitร . Al loro interno dei componenti soggetti ad usura, tipo il compressore, che permette di fare 60k cicli di stop & go.
Immagina che una pompa di calore faccia 20 cicli di on/off al giorno, il limite di 60k cicli lo raggiungi comunque dopo 20 anni. Ecco, tra 20 anni il SB che ti regala la pompa di calore non ci sarร piรน, ma quasi sicuramente, dopo 30k cicli il compressore qualche problema inizia a dartelo lo stesso :).
Cosa succede perรฒ dall'anno 1? Eh niente, COP penalizzanti e spese energetica folle.
In questi casi si puรฒ fare qualcosa, te l'ho giร spiegato qui https://www.paolosavoia.com/post/3f6b9aee.
La pompa di calore dimensionata con la UNI EN 12831 funzionerร male e si romperร presto. Meglio pensare di usare, in caso remoto (da monitoraggio non ho mai visto, se non in pochissimi casi e solo per protezione) l'inserimento di una resistenza elettrica, modulante, di qualche kW o negli impianti di grande potenze (> 20-30kW), usare delle cascate di pompe di calore.
๐ฉ๐๐ผ๐ถ ๐๐ป ๐ฐ๐ผ๐ป๐๐ถ๐ด๐น๐ถ๐ผ ๐ณ๐๐ฟ๐ฏ๐ผ? ๐ฆ๐ผ๐๐ฟ๐ฎ-๐ฑ๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฎ ๐ถ ๐๐ฒ๐ฟ๐บ๐ถ๐ป๐ฎ๐น๐ถ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐น๐ฎ ๐จ๐ก๐ ๐๐ก ๐ญ๐ฎ๐ด๐ฏ๐ญ ๐ฒ ๐ฑ๐ถ๐บ๐ฒ๐ป๐๐ถ๐ผ๐ป๐ฎ ๐น๐ฎ ๐ฝ๐ผ๐บ๐ฝ๐ฎ ๐ฑ๐ถ ๐ฐ๐ฎ๐น๐ผ๐ฟ๐ฒ ๐ฐ๐ผ๐ป ๐ถ๐น ๐ฐ๐ฎ๐น๐ฐ๐ผ๐น๐ผ ๐ฑ๐ถ๐ป๐ฎ๐บ๐ถ๐ฐ๐ผ ๐ผ๐ฟ๐ฎ๐ฟ๐ถ๐ผ ๐๐ฒ๐ฐ๐ผ๐ป๐ฑ๐ผ ๐จ๐ก๐ ๐๐ก ๐ฑ๐ฎ๐ฌ๐ญ๐ฒ.
Non 'รจ tempo in un post per argomentare l'affermazione sopra, ma se ragioni "fuori dagli schemi" o puoi capire.
Guarda le immagini, sono di due miei corsi, uno del 2020 su capire gli impianti e uno del 2021 sulla progettazione termotecnica.
L'abitazione che vedi, secondo la fisica implementata nelle norme di calcolo, non si sarebbe mai dovuta scaldare con l'impianto radiante. E io ti dico invece che quell'edificio si scaldava, con 0ยฐC esterni, con meno di 50W/m2 (le prove non distruttive aiutano).
Avessi progettato un impianto da 24kW o da 20kW avrei fatto un errore madornale! Anche se tutto gratis, causa SB 110, i problemi sarebbero sorti nel funzionamento, come puoi vedere tu stesso navigando in tanti gruppi facebook che parlano di pompe di calore.
La pompa di calore scelta รจ da meno di 12kW alla temperatura di progetto (-5ยฐC) ed i committenti sono al caldo da due stagioni.
Quindi anche la UNI EN 52016?
Si e no. A mio avviso si, almeno dove la ventilazione non รจ meccanica.
La UNI EN 52016 ti aiuta molto a valutare varie strategie di funzionamento. E per quello mi piace un sacco!
Sul mio libro https://www.paolosavoia.com/libro trovi un sacco di ragionamenti su questi aspetti, proprio per evitare di sbagliare il dimensionamento degli impianti, che รจ la parte preponderante del lavoro del termotecnico.
Al link trovi anche gli estratti del mio libro, pubblicati sulla rivista dell'ANIT, Associazione Italia Isolamento Termico ed Acustico, dove parlo approfonditamente degli errori che si commettono usando il metodo della UNI EN 12831 negli edifici energeticamente prestazionali.
Tra la UNI EN 12831 ed il calcolo dinamico orario secondo UNI EN 52016 c'รจ di mezzo anche la firma energetica di progetto, molto piรน semplice da calcolare e che ben si adatta agli edifici esistenti con un minimo di riqualificazione (cambio infissi).
Ho creato piรน corsi sull'argomento. Ora, mi si dica tutto, ma se รจ pur vero che come dice qualcuno non รจ il corso che fa il termotecnico e ci mancherebbe, altrimenti tutti i corsisti sarebbero a pari livello รจ altrettanto vero che i giusti corsi, quelli non nozionistici, ma quelli fatti da un professionista "curioso" per professionisti possono fare la differenza, spiegandoti le differenze tra i metodi di calcolo (UNI EN 12831/ firma energetica / UNI EN 52016) ed evitando di farti sbagliare. Ecco, qui i corsi fanno la differenza.
Ti sembrano dettagli da poco quelli in questo post? Forse anche se sei un professionista avanzato potresti avere difficoltร a cogliere le sfumature di calcolo.
Se vuoi conoscere i corsi, frequentati da piรน di mille corsisti, che ho preparato e che davvero ti possono dare una marcia in piรน soprattutto se sei alle prime armi
Qui https://www.paolosavoia.com/corso-online i programmi.
Contattami per avere i webinar gratuiti e qualche lezione gratuita registrata, oltre al codice sconto riservato ai miei contatti.

