
Dopo anni di esperienza sul campo e formazione avanzata, ho deciso di condividere il riassunto dei 21 moduli del mio Per_Corso di Termotecnica.
Ogni settimana pubblicherò 2 o 3 post, in cui riassumerò i concetti chiave di ciascun modulo: un percorso strutturato per chi vuole approfondire il mondo degli impianti termotecnici con un approccio pratico e concreto.
Cosa troverai in questa serie di post?
Sintesi tecniche su impianti radianti, pompe di calore, climatizzazione, bilanciamento idraulico e molto altro.
Casi studio reali, con problemi progettuali e soluzioni applicative.
Strumenti e strategie per ottimizzare la progettazione e la regolazione degli impianti.
Approfondimenti su normativa, efficienza energetica e gestione degli impianti.
Un vero e proprio manuale operativo
Oltre ai contenuti tecnici, nel Per_Corso completo sono disponibili applicativi di calcolo e centinaia di slide utili alla progettazione, rendendolo uno strumento di lavoro essenziale per professionisti del settore.
Dove trovare il contenuto completo?
Una volta pubblicati, i riassunti saranno disponibili tutti solo qui, sul mio blog, dove potrai approfondire ogni modulo con dati, calcoli e strumenti utili.
📌 Si parte questa settimana con i primi riassunti. Se vuoi migliorare la tua conoscenza della termotecnica, segui la serie e lascia nei commenti le tue domande o esperienze.
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Modulo 1 – Fondamenti di Termotecnica e Normativa: quello che davvero conta
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 1 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Qui si pongono le basi, ma con un approccio pratico: sapere la teoria non basta, bisogna saperla applicare.
Normativa e progettazione: strumenti, non ostacoli
Il DM 37/2008 e il DPR 412/1993 sono indispensabili per chi progetta impianti termici, ma la vera domanda è: come li applichi nella pratica senza impantanarti nella burocrazia? Nel corso non impariamo a ripetere articoli di legge, ma a usarli per progettare in modo efficace, rispettando le regole senza complicazioni inutili.
Potenza vs Energia: il classico errore che fa perdere soldi"
Se metto un impianto più potente, consumo meno!"
No, sbagliato. Quello che conta davvero non è la potenza, ma l’energia richiesta nel tempo. Un impianto sovradimensionato è solo spreco. Nel modulo spiego come calcolare i carichi in modo corretto per evitare questo errore.
Progettare con metodo: la regola dell’arte prima di tutto
Uno degli errori più comuni è buttarsi nella progettazione senza un metodo chiaro. In questo modulo impariamo a:
Applicare la normativa in modo pratico, senza perderci nei cavilli burocratici
Capire le reali esigenze dell’edificio e dimensionare gli impianti con criterio
Evitare soluzioni inutilmente complesse che fanno perdere tempo e soldi
L’obiettivo? Darti un metodo chiaro e solido per progettare bene fin da subito.
❓ Ti sei mai trovato a dover correggere un progetto già approvato perché qualcosa non tornava? Raccontamelo nei commenti.
Recensione di chi ha già seguito il corso:"Corso estremamente utile per chi vuole migliorare nella progettazione! Finalmente un approccio chiaro e concreto."
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Modulo 2 – Dimensionamento Termico: il progetto si vince qui
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 2 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Se il primo modulo poneva le basi, qui si entra nel cuore della progettazione: il corretto dimensionamento degli impianti di riscaldamento.
Perché molti impianti sono sovradimensionati?La progettazione tradizionale si basa sulla UNI EN 12831, che calcola il carico termico in regime stazionario. Il problema? Non considera inerzia termica, apporti solari e carichi interni. Il risultato è spesso un impianto troppo grande, inefficiente e costoso.
Nel corso analizziamo i limiti di questo metodo e introduciamo soluzioni più evolute:
✅ Firma energetica → Un metodo pratico che tiene conto delle variazioni climatiche reali, evitando sovradimensionamenti.✅ Approccio dinamico orario → La soluzione avanzata per simulare il comportamento termico degli edifici
E non vediamo solamente il dimensionamento invernale, ma anche il dimensionamento estivo confrontando:
✅ Carrier-Pizzetti → Un metodo pratico, ma su cui bisogna porre molte attenzione ai valori da inserire senza fidarsi dei valori di default lasciati dai produttori di software
✅ Approccio dinamico orario → La soluzione avanzata per simulare il carico estivo degli edifici, sia sensibile (raffrescamento) che latente (deumidificazione)
Pompa di calore, caldaia o altro? Dipende da come progettiIl modulo affronta criteri di dimensionamento delle pompe di calore, con particolare attenzione a:
Valori di COP in condizioni reali
Modulazione della potenza per evitare cicli on-off distruttivi
Gestione delle temperature di mandata per massimizzare il rendimento
Distribuzione dell'energia: tubazioni e terminali contano più di quanto si pensiUn buon impianto non è fatto solo dal generatore: portata, salto termico e distribuzione vanno progettati con metodo. Nel modulo analizziamo:
Impianti a bassa vs alta temperatura (pavimento, radiatori, ventilconvettori)
Ottimizzazione della portata e del fluido vettore per ridurre dispersioni
Infine, un focus sulla ventilazione meccanica controllata (VMC) e il suo impatto nel contenere le dispersioni, riducendo il carico dell’impianto di riscaldamento.
❓ E tu? Hai mai trovato impianti palesemente sovradimensionati nei tuoi progetti? Quanto ha inciso sui costi e sulle prestazioni?
Recensione di chi ha già seguito il corso:"Un corso che finalmente ti spiega come progettare con numeri reali e non solo con le formule da manuale!"
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Modulo 3 – Reti di Distribuzione: il nodo critico della progettazione
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 3 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Qui si entra in un tema cruciale: il dimensionamento e l’ottimizzazione delle reti di distribuzione termoidrauliche. Perché è proprio qui che spesso si decide se un impianto funzionerà bene… o sarà un disastro.
Perdite di carico: sai davvero calcolarle?
Un impianto mal progettato può consumare di più e funzionare peggio semplicemente perché le tubazioni non sono state dimensionate correttamente. Ridurre il diametro aumenta le perdite di carico in modo esponenziale, mentre tubazioni troppo grandi sono uno spreco inutile.
Nel modulo impariamo a:
Determinare il corretto diametro delle tubazioni senza sbagliare.
Usare il salto termico come variabile di progetto, invece di fissarlo a caso.
Evitare sovradimensionamenti inutili che fanno lievitare i costi.
Pompe di calore: servono davvero tubazioni nuove?
Uno dei grandi miti da sfatare è che serva rifare l’intera rete di distribuzione quando si passa da una caldaia a condensazione a una pompa di calore. Falso.Se si sa come gestire il salto termico e ottimizzare la portata, spesso la rete esistente può essere mantenuta con minime modifiche. Un errore comune? Non considerare le variazioni di temperatura nei calcoli.
Componenti di impianto: il dettaglio che fa la differenza
Collettori, valvole, scambiatori… sono tutti elementi che impattano sulle perdite di carico. Un impianto può avere tubazioni perfette, ma se una valvola è dimensionata male, la pressione crolla e le prestazioni vanno a picco.
Ecco perché in questo modulo studiamo come selezionare e posizionare correttamente ogni componente, evitando i classici errori di progettazione.
❓ E tu? Hai mai visto impianti con reti di distribuzione completamente sbagliate? Qual è l’errore più assurdo che ti è capitato di trovare?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Un corso che non si limita alla teoria ma ti mette in mano strumenti pratici per progettare meglio e con numeri reali!"
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Modulo 4 – Caldaie a Condensazione: sai davvero come ottimizzarle?
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 4 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Le caldaie a condensazione sono ormai la norma, ma quanti le progettano e regolano nel modo corretto?Se non gestisci bene la temperatura di ritorno, la regolazione climatica e il dimensionamento della rete, l’efficienza cala e i consumi salgono.
Condensazione: sfruttarla davvero o solo sulla carta?
Una caldaia a condensazione lavora al massimo rendimento solo se la temperatura di ritorno è bassa. Ma allora perché tanti impianti lavorano ancora con ritorni a 50°C o più?Riducendo la temperatura di ritorno da 45°C a 40°C, il rendimento migliora fino al 3%, con un impatto diretto sui consumi di gas.
Nel modulo vediamo come ottimizzare la condensazione, regolando:
Le temperature di mandata con curve climatiche ben tarate.
L’uso dei separatori idraulici per bilanciare le portate primarie e secondarie.
La corretta gestione della portata per massimizzare il recupero del calore latente.
Separatore idraulico: quando serve davvero?
C’è chi lo mette sempre e chi non lo usa mai. Entrambi sbagliano.Il separatore idraulico aiuta a bilanciare circuiti primari e secondari, evitando squilibri tra generatore e terminali. Ma se lo usi senza criterio, crei solo dispersioni.
Nel corso impariamo a:✅ Capire quando è indispensabile e quando è inutile.✅ Calcolare la portata ideale per il suo funzionamento ottimale.✅ Gestire impianti con più temperature di esercizio, senza sprechi.
Scarico condensa: un dettaglio che può costare caro
La condensa prodotta da una caldaia ha un pH acido tra 3 e 5. Se non viene neutralizzata, può corrodere le tubazioni e creare danni strutturali.Nel modulo affrontiamo i metodi corretti per lo smaltimento e la UNI 7129, che regolamenta lo scarico fumi e la gestione della condensa.
❓ E tu? Hai mai visto impianti a condensazione progettati male, che lavorano senza condensare davvero? Quanto costa un errore del genere?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Finalmente un corso che spiega con chiarezza la differenza tra teoria e pratica. Zero fuffa, solo dati e metodi applicabili subito."
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Modulo 5 – Pompe di Calore: sai davvero come funzionano?
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 5 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Le pompe di calore sono ormai protagoniste della transizione energetica, ma sapere come funzionano non significa saperle progettare.
COP: il valore più frainteso della termotecnica
Il COP (Coefficient of Performance) viene spesso usato come parametro assoluto, ma dipende dalle temperature di esercizio.Se la temperatura del pozzo freddo cala o la mandata è troppo alta, il COP dichiarato dai cataloghi diventa un numero inutile.
Nel modulo analizziamo come varia il COP in funzione delle condizioni reali e come dimensionare correttamente l’impianto per non trovarsi con prestazioni deludenti in inverno.
Tipologie di pompe di calore: scegliere non è così semplice
Non esiste una pompa di calore perfetta, ma una adatta al contesto. Nel corso approfondiamo:
Aria-aria, aria-acqua, acqua-acqua e geotermiche: quando conviene una rispetto all’altra?
Problematiche di sbrinamento: il non problema (se gestito bene) più comune negli impianti aria-acqua.
Consumi e carichi elettrici: attenzione a non sottovalutare la potenza richiesta.
L'integrazione con il fotovoltaico: ottima idea, se fatta bene
Molti pensano che basti collegare una pompa di calore a un impianto fotovoltaico per ottenere risparmio energetico, ma senza una strategia di autoconsumo ben studiata, il fotovoltaico può coprire solo una piccola parte del fabbisogno reale.
Nel corso analizziamo come ottimizzare l’integrazione per massimizzare l’autoconsumo e ridurre i prelievi dalla rete.
❓ E tu? Hai mai avuto esperienze con pompe di calore che non rendevano come previsto? Qual era il problema?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Un corso che ti dà finalmente risposte pratiche e non solo teoria da manuale. Ora so esattamente cosa guardare prima di scegliere una pompa di calore."
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Modulo 6 – Pompe di Calore: sai davvero come gestirle al meglio?
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 6 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Le pompe di calore sono macchine efficienti, ma solo se vengono gestite correttamente. Se la regolazione è sbagliata, rischi di sprecare energia e usurare il compressore prima del tempo.
Modulazione: perché la pompa di calore continua a spegnersi?
A differenza delle caldaie, che possono modulare fino al 10%, molte pompe di calore non scendono sotto il 30% della loro potenza. Cosa succede se l’impianto non riesce a dissipare abbastanza calore? La macchina si spegne e si riaccende di continuo.Ecco perché nel modulo approfondiamo strategie pratiche per evitare il funzionamento on-off, tra cui:
✅ Ottimizzare la temperatura di mandata per stabilizzare il funzionamento
✅ Sfruttare più terminali per aumentare la capacità di dissipazione
✅ Regolare l’accumulo termico dell’edificio in modo efficiente
Sbrinamento: il problema che nessuno considera (finché non arriva l’inverno)
Le pompe di calore aria-acqua hanno un problema noto: la formazione di brina sulle batterie di scambio termico. Nel modulo analizziamo le strategie di sbrinamento per minimizzare le perdite di efficienza, e spieghiamo perché una gestione errata può ridurre il rendimento stagionale più di quanto si pensi.
Acqua calda sanitaria: non è una caldaia, non può lavorare allo stesso modo
Una pompa di calore non può fornire istantaneamente grandi quantità di acqua calda come una caldaia. Se il bollitore è dimensionato male, rischi di rimanere senza acqua calda quando serve. Nel corso vediamo come calcolare il volume ottimale, considerando:
Numero di utenti e abitudini di consumo
Tempo di reintegro dell’acqua calda
Temperature di accumulo per minimizzare dispersioni e stratificazioni
Rumore e vibrazioni: perché nessuno ne parla finché è troppo tardi?
Se la pompa di calore è installata male, il rumore può diventare un problema serio. Nel modulo impariamo a posizionare correttamente l’unità esterna per minimizzare disturbi e vibrazioni, senza compromettere le prestazioni.
❓ E tu? Hai mai avuto a che fare con una pompa di calore che si accendeva e spegneva continuamente? Come hai risolto?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Finalmente un corso che spiega davvero come ottimizzare la regolazione di una pompa di calore. Non basta installarla, bisogna farla lavorare bene."
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Modulo 7 – Pompe di Calore e Fotovoltaico: un’accoppiata vincente?
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 7 del mio Per_Corso di Termotecnica. Integrare una pompa di calore con un impianto fotovoltaico sembra un’ottima idea, ma se non si fa con criterio, il risparmio atteso può trasformarsi in un’illusione.
Il mito dell’energia gratuita: il fotovoltaico basta davvero?
Spesso si pensa che con il fotovoltaico la pompa di calore lavori a costo zero.In realtà, l’energia prodotta in eccesso non sempre è disponibile quando serve. Nel modulo vediamo come gestire al meglio l’autoconsumo, adottando strategie come:✅ Caricamento forzato del bollitore sanitario nelle ore di picco solare.✅ Sfruttare l’inerzia dell’edificio per anticipare il riscaldamento.✅ Regolare la temperatura interna in base alla produzione fotovoltaica.
On-Off: il peggior nemico delle pompe di calore
Se la pompa di calore si accende e spegne continuamente, il rendimento cala e l’usura aumenta.Nel modulo affrontiamo:
Come scegliere una macchina con una buona modulazione della potenza.
L’uso dei volani termici per stabilizzare il funzionamento.
La regolazione della curva climatica per evitare cicli inutili.
Geotermia: sempre la scelta migliore?
Le pompe di calore terra-acqua offrono prestazioni più stabili, ma l’investimento iniziale è maggiore. Nel corso impariamo a:
Calcolare la lunghezza delle sonde geotermiche in base al fabbisogno termico.
Valutare il potenziale del terreno per lo scambio termico.
Capire quando vale la pena investire in un impianto geotermico.
Quando conviene davvero usare la pompa di calore?
Non sempre la pompa di calore è economicamente vantaggiosa. Nel modulo spieghiamo il concetto di COP di pareggio, ovvero il valore minimo oltre il quale conviene usarla rispetto a una caldaia a gas. Se il COP stagionale scende al di sotto di un certo valore, variabile in funzione del costo dei vettori energetici, il gas può essere più conveniente (ma a questo punto stai usando in maniera pessima la pompa di calore).
❓ E tu? Hai mai avuto problemi nell’integrazione tra fotovoltaico e pompa di calore? Qual è stato il principale ostacolo?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Un corso che ti fa capire finalmente quando una pompa di calore conviene davvero. Nessuna teoria inutile, solo numeri e applicazioni pratiche."
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Modulo 8 – Sistemi Ibridi: quando la pompa di calore non basta
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 8 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Le pompe di calore sono efficienti, ma non sempre sono la soluzione "ideale" da sole. Quando serve più flessibilità, un importante backup, oppure l'alimentazione di un servizio impegnativo per le temperature richieste, entra in gioco l’integrazione con le caldaie a condensazione nei sistemi ibridi.
Pompa di calore + caldaia: davvero una buona idea?
I sistemi ibridi combinano pompa di calore e caldaia (ma potremo combinare anche pompa di calore a biomassa, pompa di calore a teleriscaldamento), ma non basta affiancare due generatori per ottenere efficienza.
Serve un’integrazione intelligente, regolata in base a:
✅ Temperatura esterna: quando fa molto freddo, la caldaia può essere più conveniente.
✅ Costo dell’energia: il COP di pareggio indica quando il gas diventa più economico dell’elettricità.
✅ Accumulo e gestione dei carichi: modulare la potenza per evitare sprechi.
Il vero cuore dell’efficienza: il controllo della logica di gestione
Un sistema ibrido può lavorare in tre modi:
Modalità mono-energetica: la pompa di calore copre tutto il carico, con il supporto di una resistenza elettrica.
Modalità bi-energetica alternata: la pompa di calore lavora fino a una certa temperatura, poi subentra la caldaia.
Modalità bi-energetica simultanea: entrambi i generatori lavorano insieme per coprire il fabbisogno termico.
Modalità backup: la caldaia entra in gioco solo in caso di rottura della pompa di calore.
Nel modulo impariamo a capire quale strategia adottare per ogni tipo di impianto.
Accumuli e inerzia termica: non sottovalutarli
Se la pompa di calore è integrata in un sistema ibrido, il volume dell’accumulo termico è fondamentale. Nel corso affrontiamo:
Quando usare un separatore idraulico per bilanciare le portate.
Come dimensionare correttamente l’accumulo sanitario per garantire acqua calda sempre disponibile.
L’uso di accumulatori a cambiamento di fase (PCM) per ridurre dispersioni e migliorare l’efficienza.
❓ E tu? Hai mai dovuto gestire un sistema ibrido? Quali sono stati i problemi principali che hai riscontrato?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Finalmente una spiegazione chiara su quando ha senso un sistema ibrido e quando è solo uno spreco di soldi!"
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Modulo 9 – Circolatori: scegliere quello giusto fa davvero la differenza
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 9 del mio Per_Corso di Termotecnica.
I circolatori sono spesso trascurati in fase di progetto, ma una scelta errata può compromettere l’efficienza dell’intero impianto.
Sovradimensionato o sottodimensionato? In entrambi i casi è un problema
Un circolatore troppo potente consuma energia inutilmente e genera rumorosità e vibrazioni. Uno troppo debole non garantisce una corretta portata, causando sbilanciamenti e malfunzionamenti.
Nel modulo affrontiamo:✅ Come calcolare portata, prevalenza e perdite di carico per la scelta corretta.✅ Lettura e interpretazione dei grafici dei circolatori per individuare la curva operativa ideale.✅ Quali errori di installazione compromettono le prestazioni e come evitarli.
Quattro modalità operative, ma quale serve davvero?
I circolatori possono lavorare in modalità diverse, ognuna adatta a uno scenario specifico:
Curva fissa: ideale per circuiti a portata costante (es. bollitori ACS).
Prevalenza costante: usata nei pannelli radianti o in circuiti con alte resistenze.
Prevalenza variabile: perfetta per impianti con radiatori e valvole termostatiche.
Regolazione PWM: gestione avanzata per massimizzare efficienza e comfort.
Bilanciamento idraulico: se lo ignori, l’impianto non funziona come dovrebbe
Un impianto sbilanciato crea problemi di pressione e portata. Nel modulo vediamo:
Come impostare le curve di velocità per ridurre consumi e rumorosità.
L’uso delle valvole di bypass differenziali per evitare sovrappressioni.
Il ruolo dei gruppi di rilancio nei circuiti secondari e negli impianti misti.
Attenzione alla condensa e ai flussi inversi
Nei circuiti di raffrescamento, la formazione di condensa può danneggiare l’impianto. Inoltre, senza una corretta installazione delle valvole di ritegno, il rischio di flussi inversi e sbilanciamenti è alto.
❓ E tu? Hai mai avuto problemi di circolatori sovradimensionati o mal regolati? Come li hai risolti?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Un modulo indispensabile per chi vuole progettare impianti efficienti. Finalmente una guida chiara per evitare errori grossolani nella scelta dei circolatori!"
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Modulo 10 – Impianti Termotecnici: tra teoria e realtà di cantiere
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 10 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Un impianto non è fatto solo dal generatore: valvole, tubazioni e terminali giocano un ruolo cruciale. Se sbagli a dimensionarli, il sistema diventa inefficiente e problematico.
Valvole: piccole scelte, grandi impatti
Spesso si pensa che tutte le valvole siano uguali. Errore.
Nel modulo analizziamo:
✅ Valvole deviatrici: perché scegliere una foratura "T" invece di una "L" può evitare malfunzionamenti.
✅ Valvole antigelo: servono davvero o le strategie moderne le hanno rese obsolete?
✅ Servomotori e tempi di rotazione: come evitare errori che mandano in blocco le pompe di calore.
✅ ... tutte le valvole ed i componenti che devi conoscere.
Distribuzione idrica: impianto vecchio, problemi nuovi?
Molti edifici hanno impianti a monotubo o a due tubi con bilanciamento imperfetto. Nel corso vediamo:
✅ Quando conviene passare a un impianto a collettori.
✅ Come calcolare gli impianti ad anello per le pompe di calore.
✅ Come il ritorno inverso può evitare l’uso di valvole di bilanciamento.
✅ Quali materiali per le tubazioni garantiscono durata ed efficienza.
Radiatori e pompe di calore: sono compatibili o serve cambiarli?
Sostituire i radiatori è sempre necessario? Dipende. Un impianto con terminali esistenti può funzionare con una pompa di calore se:
✅ Quando conviene passare a un impianto a collettori. Si lavora sull’inerzia termica e si estende il tempo di funzionamento (questo è il vero "segreto").
✅ Quando conviene passare a un impianto a collettori. Si adegua la superficie di scambio per compensare temperature di mandata più basse.
✅ Quando conviene passare a un impianto a collettori. Si ottimizza il dimensionamento per mantenere il comfort senza aumentare i consumi.
Nel modulo dimostriamo che il riscaldamento non avviene per potenza istantanea, ma per energia distribuita nel tempo. Ecco perché spesso non serve cambiare tutto l’impianto, ma solo saperlo gestire.
❓ E tu? Ti è mai capitato di dover integrare una pompa di calore in un impianto con radiatori esistenti? Come hai risolto il problema della temperatura di mandata?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Un modulo fondamentale per chi progetta impianti termotecnici. Finalmente una guida pratica per evitare errori costosi su valvole, tubazioni e radiatori."
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Modulo 11 – Radiatori ed Efficienza Energetica: bisogna davvero cambiarli?
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 11 del mio Per_Corso di Termotecnica. Radiatori e pompe di calore possono convivere? Sì, ma solo se l’impianto viene ottimizzato correttamente.
Bassa temperatura: il problema è il radiatore o l’isolamento?
Molti credono che passando a una pompa di calore sia necessario sostituire tutti i radiatori. Falso. Se l’edificio ha subito interventi di isolamento, il fabbisogno termico si riduce e i radiatori esistenti possono funzionare anche a 45-50°C (o meno), mantenendo il comfort.
Nel modulo vediamo:
✅ Come calcolare la potenza emessa da un radiatore al variare della temperatura di mandata.
✅ Quando basta prolungare il tempo di funzionamento per compensare la temperatura più bassa.
✅ Quando è davvero necessario aumentare la superficie radiante.
Bilanciamento idraulico: perché alcuni radiatori scaldano di più e altri di meno?
Se alcuni radiatori sono troppo caldi e altri tiepidi, il problema spesso è nella regolazione delle portate.Nel modulo spieghiamo come ottimizzare la distribuzione del calore con:
✅ Detentori e valvole termostatiche per uniformare il flusso.
✅ Termografie per individuare squilibri idraulici.
✅ Strategie per migliorare la regolazione in impianti datati.
Qualità dell’aria: hai mai pensato a cosa succede con radiatori troppo caldi?
Temperature superficiali elevate bruciano polveri e generano microinquinanti. Abbassare la temperatura di mandata riduce la combustione del particolato, migliorando la qualità dell’aria e prevenendo le classiche macchie nere sulle pareti.
La “prova del nove”: il metodo pratico per capire se il tuo impianto può lavorare a bassa temperatura
Nel modulo spieghiamo un metodo semplice per testare il funzionamento a temperature più basse senza cambiare nulla. Si tratta di abbassare progressivamente la mandata della caldaia e monitorare il comfort, per capire se l’impianto può già funzionare con una pompa di calore o se servono modifiche.
❓ E tu? Hai mai provato a ridurre la temperatura di mandata senza compromettere il comfort? Qual è stata la tua esperienza?
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"Un modulo che finalmente chiarisce come ottimizzare i radiatori con pompe di calore senza fare interventi inutili!"
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Modulo 12 – Impianti Radianti: davvero così efficienti?
In questo post riassumo i contenuti del Modulo 12 del mio Per_Corso di Termotecnica.
Gli impianti radianti sono sinonimo di comfort ed efficienza, ma solo se progettati correttamente. Capire come avviene la trasmissione termica è fondamentale per ottenere le massime prestazioni.
Irraggiamento o convezione? Facciamo chiarezza
Un impianto radiante non scalda solo per irraggiamento, ma anche per convezione. La percentuale dipende da dove è posizionato. Ad esempio, in riscaldamento a parità di temperatura superficiale:
✅ Pavimento radiante → più convezione, meno irraggiamento (e più resa).
✅ Parete radiante → migliore equilibrio tra le due componenti.
✅ Soffitto radiante → più irraggiamento, meno convezione (e meno resa ).
Ma attento, il contribuito radiativo è lo stesso per tutti e tre i sistemi.
In estate? Si invertono i contributi radiati e convettivi dei tre sistemi.
Nel modulo impariamo a calcolare il reale contributo dell’irraggiamento e a capire quando un sistema radiante è davvero vantaggioso.
Attenzione agli arredi: stai bloccando il calore?
Un tappeto spesso sopra un pavimento radiante riduce la superficie attiva, così come un mobile addossato a una parete radiante.Nel corso analizziamo:
✅ Come il fattore di vista influenza la percezione del calore irradiato.
✅ Quali accorgimenti adottare per non compromettere l’efficacia dell’impianto.
✅ Quando conviene scegliere pareti radianti invece del pavimento.
Bassa temperatura = meno resa? Non proprio
Un errore comune è credere che ridurre la temperatura di mandata riduca il comfort. In realtà, se il sistema è ben progettato, si compensa con una maggiore superficie di scambio e un tempo di funzionamento più lungo.
Nel modulo vediamo:
✅ Come calcolare la resa termica in funzione della temperatura di mandata.
✅ L’importanza della conducibilità del pavimento (spoiler: parquet e tappeti non aiutano).
✅ Il giusto ΔT per ottimizzare il rendimento senza sprechi.
Radianti e ventilconvettori: integrazione possibile?
Gli impianti radianti garantiscono comfort elevato, ma per riscaldare o raffrescare rapidamente i ventilconvettori possono essere utili. Nel modulo impariamo come bilanciare i due sistemi per:
✅ Avere un comfort costante senza sbalzi di temperatura.
✅ Evitare sprechi energetici con una regolazione intelligente.
✅ Sfruttare il meglio di entrambi per il massimo dell’efficienza.
❓ E tu? Hai mai dovuto ottimizzare un impianto radiante per migliorare il comfort? Che problemi hai riscontrato?
Recensione di chi ha già seguito il corso:
"Modulo completo e pratico! Finalmente si capisce come funziona davvero uno scambio termico in un impianto radiante."
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Il prossimo modulo
🔜 Riassunto in arrivo nei prossimi giorni.
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