𝗣𝗥𝗢𝗚𝗘𝗧𝗧𝗔𝗥𝗘 𝗜𝗟 𝗖𝗢𝗠𝗙𝗢𝗥𝗧 𝗖𝗢𝗡 𝗚𝗟𝗜 𝗜𝗠𝗣𝗜𝗔𝗡𝗧𝗜
- Paolo Savoia
- 18 dic 2022
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 1 set 2023
"𝗵𝗮" 𝗽𝗮𝗿𝗼𝗹𝗲 𝘀𝗶𝗮𝗺𝗼 𝗯𝗿𝗮𝘃𝗶 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶
Quanto parlare di comfort...
Finito ormai, perchè trito e ritrito il tema dell'efficacia dell'isolamento termico, la parola più inflazionata ora è comfort. Ci sono anche altre "parole" di moda, ma concentriamoci su questa.
Ecco, il problema è che di comfort si parla, ma non si danno numeri.
Ognuno dice la sua, ma dice. Non da numeri. Ma è "giusto così", le parole sono opinabili, i numeri no. Un po' come al bar, ognuno ha opinioni, ma non porta mai con se numeri (teorici, ipotetici, monitorati).
Eppure è maledettamente "semplice". Esiste una norma sul comfort dal 1997, derivante da un lavoro enorme fatto scienziati olandesi (Fanger ed altri).
La norma UNI EN ISO 7730, bastata sugli studi sopra citati, esprime relazioni matematiche su:
𝘿𝙞𝙨𝙘𝙤𝙢𝙛𝙤𝙧𝙩 𝙜𝙡𝙤𝙗𝙖𝙡𝙚 , legato a macro parametri quali temperatura, umidità, abbigliamento, attività metabiloica, e temperatura media operante
𝘿𝙞𝙨𝙘𝙤𝙢𝙛𝙤𝙧𝙩 𝙡𝙤𝙘𝙖𝙡𝙚, legato a correnti d'aria, differenza verticale di temperatura dell'aria tra testa e caviglie, pavimento troppo caldo o troppo freddo, asimmetria radiale.
Alcuni parametri sopra dipendono dagli occupanti (metabolismo ed abbigliamento), altri dagli edifici (temperatura superficiale delle pareti/infissi), e tutti gli altri dagli impianti.
𝗢𝗿𝗮 𝗺𝗶 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗮 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗼 𝗺𝗮 𝗻𝗼𝗻 𝗺𝗶 𝘀𝗶 𝗱𝗶𝗰𝗮 𝗰𝗵𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗻𝗼𝗻 𝗰𝗿𝗲𝗮𝗻𝗼 𝗰𝗼𝗺𝗳𝗼𝗿𝘁. E non lo dico io, lo dice Fanger e tutta la scienza che ci sta dietro. Ah no, non lo dice, numericamente lo descrive!
Certo, il loro ruolo è minore, forse, negli edifici già confortevoli termoigrometricamente, ma fidatevi... non è per nulla marginale! Anche perchè, certi clienti, sono molto esigenti.
Come fare quindi per smettere di recitare mantra altrui, essere inconsapevolmente schierati per una o un'altra soluzione tecnica, smettere di parlare ed iniziare a dare i numeri giusti, o quanto meno anche solo a capire davvero i parametri che scientificamente influiscono sul comfort?
Nell'attività sportiva mi è già capitato di togliermi la cintura nera e rimettermi quella bianca, per poi ritornare, dopo un lungo percorso di allenamenti e studi a rimettere la nera.
Anche nella professione è così. Ci si accorge che "ha parole siamo bravi tutti" ma quello a cui dobbiamo ambire sono risposte numeriche derivanti prima da calcoli predittivi e successivamente monitoraggi di riscontri in cantiere / laboratorio.
Progettare per ottenere il comfort deve essere la missione. Tipicamente l'isolamento termico che tanto tutti apprezziamo è una conseguenza della ricerca del comfort. Ma sugli impianti, e lo dico essendo ben consapevole di essere ancora un principiante dell'argomento, di strada da fare ce n'è tantissima.
Quali impianti permettono di variare, migliorando, il comfort?
Beh, se guardiamo i parametri in gioco, solo gli impianti radianti permettono di aumentare il comfort in maniera attiva! Non ci sono parole, non ci si scappa. Chi dice il contrario dovrebbe dimostrarlo.
Attenzione, non sto assolutamente dicendo che gli impianti radianti siano i soli impianti da utilizzare. Nella progettazione, che per me è un insieme di compromessi (economici, funzionali, architettonici, gestionali, prestazionali etc) le scelte dei terminali di emissione possono far orientare, come succede molte volte anche a me, su diverse tipologie.
Il comfort inoltre lo puoi anche progettare. Già perchè avendo le basi scientifiche ed i giusti strumenti di calcolo, puoi anche far vedere al tuo committente come gli interventi proposti miglioreranno il comfort, o meglio gli potrai dire di quanto lo faranno! Ti pare poco?
Ah sia chiaro, la VMC non è in discussione.
Non parliamo qui di qualità dell'aria ai fini del comfort o IAQ. La VMC è imprescindibile per garantire una corretta qualità dell'aria (se fatta bene, con componenti di qualità e correlata ad una buona tenuta all'aria).
Sulla VMC a breve novità. Partirà un corso termotecnico sulla comprensione, progettazione, monitoraggio di questi impianti aeraulici. Un per-corso completo di mille approfondimenti di chi, da 10 anni, progetta, tocca con mano, "sperimenta", misura, bilancia, monitora questi impianti.
Nell'attesa puoi trovare molto materiale di spessore, non "le solite parole", sulla VMC nel mio libro a questo link https://www.paolosavoia.com/libro dove puoi trovare anche diversi stralci pubblicati da autorevoli riviste del settore (@Agenzia CasaClima, @ANIT, @CTI).
Di comfort negli impianti ne ho parlato, in un corso che mi piace chiamare "𝗖𝗮𝗽𝗶𝗿𝗲 𝗴𝗹𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗶𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗲̀ 𝗺𝗲𝗴𝗹𝗶𝗼 𝗰𝗵𝗲 𝗽𝗿𝗼𝗴𝗲𝘁𝘁𝗮𝗿𝗹𝗶", un corso a 360° sull'impiantistica, dalla normativa, alla relazione involucro-impianti, all'approccio termotecnico per finire agli approfondimenti sui sottosistemi di emissione, regolazione, distribuzione, accumulo, generazione e impianti di ventilazione.
Sotto alcune slide di questo corso in cui parlavo di comfort e di UNI EN 7730. Di corsi dove si affrontano questi aspetti ne trovi davvero pochi.
L'indice di questo ed altri corsi lo trovi qui https://www.paolosavoia.com/corso-online
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