𝗖𝗼𝘀𝘁𝗮𝗻𝘁𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗲𝗺𝗽𝗼, 𝗮𝗺𝗼𝗿𝗲 𝗲 𝗼𝗱𝗶𝗼 (𝘮𝘢 𝘴𝘰𝘱𝘳𝘢𝘵𝘵𝘶𝘵𝘵𝘰 𝘱𝘦𝘳𝘤𝘩𝘦̀ 𝘤𝘪 𝘴𝘦𝘳𝘷𝘦)
- Paolo Savoia
- 24 lug
- Tempo di lettura: 2 min
Non si dica che arrivo dopo. La costante_di_tempo è ampliamente trattata nel mio libro che ho scritto ormai 5 anni fa
In pochi conoscevano questo valore presente nella normativa
In meno conoscevano come si calcola e a cosa serve nei calcoli
Ancora meno capivano le ripercussioni che questo valore può avere nel comportamento REALE di un EDIFICIO (involucro) e nell'IMPIANTO relativo.
Dal 2021 tengo corsi, ops, Per_Corsi (quelli veri e non quelli solo nel titolo scopiazzati) dove spiego esattamente cosa è la costante di tempo e soprattutto:
- perchè la costante di tempo che esce dai programmi di calcolo NON è la costante di tempo reale (ed insegno a correggerla)
- come si misura (ripeto misura) la costante di tempo di un edificio
- dimostro con monitoraggi alla mano come questo valore abbia un senso fisico reale e come questo sia un elemento distintivo per una buona qualità edilizia
- quali sono i limiti di questo parametro STAZIONARIO (e come fa a riguardare l'"inerzia" se è stazionario?) e cosa dovremmo fare davvero per calcolare un valore più rappresentativo di questa "inerzia"
- spiego che questa "inerzia" significa la capacità dell'edificio nel mantenere la propria temperatura interna, con temperatura esterna fissa, successivamente allo spegnimento del generatore di calore (vedi immagine sotto)
- propongo scelte impiantistiche concrete, adatte ai singoli edifici ed al loro comportamento "inerziale" in funzione del parametro "costante di tempo"
Insomma conosco bene l'argomento, la sua giusta importanza, i suoi limiti e le sue applicabilità... ormai da molti anni.
Ti svelo ad esempio che solo dopo 4-5 volte il tempo τ la temperatura interna arriva numericamente (asitoticamente) al valore della temperatura esterna.
La relazione tra gli EDIFICI (involucro) e gli IMPIANTI è anche questo. Capire il giusto impianto per quell'edificio in funzione del suo comportamento capacitativo / adiabiabatico , oltre a molti altri aspetti.
Quindi, con due edifici uguali per forma, dimensioni, orientamento, apporti solari, apporti estivi, trasmittanza termica stazionaria, ventilazione, insomma uguali in tutto e per tutto ma con diverse costanti di tempo (si si, non sono folle, davvero è possibile) quali differenze di impianto proporresti?
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Se vuoi approfondire la progettazione impiantistica, capendo non solo come si dimensionano gli impianti (forse è la cosa + semplice) ma soprattutto le implicazioni di come sia possibile suggerire il "giusto" impianto in funzione del comportamento "inerziale" dell'edificio, i miei Per_Corsi fanno al caso tuo.
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L'immagine sotto è tratta da un applicativo distribuito ai miei corsisti.

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