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  • Paolo Savoia

𝗦𝗜 𝗣𝗨𝗢' 𝗙𝗔𝗥𝗘... 𝗦𝗘 𝗟𝗢 𝗦𝗔𝗜 𝗙𝗔𝗥𝗘

Aggiornamento: 4 nov 2022

🧐La crisi energetica, il costo del gas, la possibilità di autoprodursi parte (quanta? argomento molto discusso e discutibile) dell'energia per riscaldarsi (raffrescarsi e produrre acqua calda sanitaria), la consapevolezza delle problematiche dell'inquinamento atmosferico (magari!), il marketing, la moda, gli incentivi etc stanno spingendo sempre più persone a passare dalla caldaia alla pompa di calore.


🎯Si può sempre fare? Anche senza cambiare i terminali? Anche se l'edificio è datato e non isolato?


👉La risposta è si, si può sempre fare, ma solo se lo sai fare.

Dimensionare una pompa di calore è tutto fuori che semplice. Temperature di esercizio, salti termici, portate, fattori di carico, potenze minime, sbrinamenti, pendolamenti, contenuti di acqua, schemi idraulici, assorbimenti elettrici, termoregolazione e dialogo dell'elettronica, manutenzione... insomma non è da tutti.


👉Ma se ormai per me è (quasi) un lavoro quotidiano, per molti colleghi può non esserlo.


🧐La domanda più corretta però dovrebbe essere: "è conveniente economicamente?" Quale è il tempo di ritorno dell'investimento considerando (con la sfera di cristallo) il tasso di inflazione, quello di interesse, i costi di installazione, quelli di esercizio, quelli di manutenzione, la vita utile, le riparazioni, i risparmi, gli incentivi?


🧐Ed anche bisognerebbe chiedersi: "cosa posso fare per ridurre il tempo di ritorno dell'investimento?" Diminuire la taglia della pompa di calore, senza sottodimensionarla, aumentarne l'efficienza e le prestazioni, scegliere il modello più appropriato conoscendo qualche prodotto del mercato, sviluppare lo schema funzionale più idoneo, scegliere i componenti "passivi" meno energivori (e qui se ne vedono tutti i giorni di foto problematiche), intervenire sui sottosistemi di emissione, termoregolazione, distribuzione ed accumulo.


Non è sempre tutto fattibile. Se guardiamo il solo tempo di ritorno dell'investimento, la scelta economicamente più redditizia, molte sfaccettature si perdono.


👉Sotto un foglio di calcolo semplice semplice da cui si intuiscono anche i passaggi logici che permettono di capire se sia possibile riscaldare con la pompa di calore un edificio senza modificare i radiatori (e che poi smanettandoci si possono simulare interventi correttivi etc). E' un foglio base realizzato per un progetto, dove tra le altre cose puoi osservare che si tratta di impianto ad anello!

Sembrerebbe che non si possa sostituire direttamente la caldaia con la pompa di calore, giusto? A parte lo sbilanciamento tra potenze termiche da UNI 12831 e radiatori reali, si potrebbe.

Fino ad oggi si sono riscaldati gli ambienti con quei radiatori, l'edificio non conosce le norme.

"Basta" una pompa di calore da 8kW (a 60°C di mandata e -5.3°C esterni) o ne serve una da 12kW? Basterebbe la prima. Ce lo dicono calcoli più avanzati.


Vuoi sapere cosa ho previsto?

Ho fatto una simulazione che prevedeva di mantenere i radiatori (alimentandoli a temperature "alte") e una che prevedeva di sostituirli (alimentandoli a temperature "basse), calcolando per ognuna il tempo di ritorno effettivo e quello semplice.


Quale sarà stata la soluzione più "economicamente" efficiente?


E quella più economicamente efficiente è quella comunque da suggerire o si deve pensare anche ad altri aspetti, tipo il comfort e la salubrità dell'aria?

Cosa c'entra la salubrità dell'aria con i radiatori?


👉Se ti interessa approfondire ho realizzato un corso completo, penso tra i più completi che trovi on line, che ti fornisce la conoscenza e la competenza per progettare impianti termici.


Vai su https://www.paolosavoia.com/corso-online e chiedimi pure informazioni.


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